Covid Italia, “1.913 medici sospesi perché non vaccinati”

21/01/2022

(Adnkronos) – “Sono 1.913 i medici e gli odontoiatri attualmente sospesi dagli Albi dei medici e degli odontoiatri italiani per mancato rispetto dell’obbligo vaccinale” contro il Covid: “Lo 0,4% degli iscritti, che sono in tutto 467.611”. Lo comunica la Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini. Che in una nota fa una precisazione. “Il dl 172, per il quale la Camera ha approvato ieri in via definitiva il disegno di legge di conversione – ricorda – pone in capo agli Ordini degli esercenti le professioni sanitarie, per il tramite delle rispettive Federazioni nazionali, la verifica automatizzata, attraverso la Piattaforma nazionale del Digital Green Certificate, del possesso delle certificazioni verdi comprovanti lo stato di avvenuta vaccinazione, comprensiva della dose booster. L’ultima interrogazione, effettuata questa mattina dalla Fnomceo, indica che il 7,2% dei medici e odontoiatri italiani (33.534) non adempirebbe alla legge”. Ma “si tratta di un dato grezzo – puntualizza il presidente degli Ordini, Filippo Anelli – che non fotografa la reale situazione dei sanitari inottemperanti e che comprende, ad esempio, anche i colleghi che non possono vaccinarsi o che devono differire la dose per motivi di salute, quelli che sono risultati positivi al Covid e devono quindi posticipare l’appuntamento, quelli che sono in attesa del booster avendo già la prenotazione. E poi quelli che si sono vaccinati all’estero, e che non sono stati registrati sulla piattaforma italiana”.  

“Una volta ricevute le segnalazioni – rammenta Anelli – gli Ordini invitano via pec gli iscritti a fornire, entro 5 giorni dalla ricezione della richiesta, la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione, o il certificato di esenzione o di differimento, o la prenotazione per la dose che deve poi essere effettuata entro 20 giorni. In quest’ultimo caso il sanitario dovrà, entro 4 giorni dalla somministrazione, inviare il certificato vaccinale”. 

“Gli Ordini hanno adempiuto subito alle loro responsabilità – rivendica il numero uno dei medici italiani – anche se questo ha causato un forte aggravio di lavoro per gli uffici e per il personale. La prima estrazione dei dati, fatta il 20 dicembre, ha segnalato oltre 60mila nominativi, che si sono oggi dimezzati: segno che molti colleghi hanno comunicato di essersi messi in regola. Sono partite anche, dopo gli opportuni accertamenti, le prime sospensioni e altre sono in arrivo”. 

“Ringraziamo gli Ordini territoriali per il loro lavoro e, come Federazione – assicura il presidente – siamo sempre pronti a sostenerli nelle difficoltà applicative che dovessero incontrare con circolari, Faq, question time dedicati. Si tratta di un grosso onere che è però collegato alla responsabilità propria degli Ordini, quella della tenuta degli Albi”. 

“L’intento” della sospensione dei medici non vaccinati contro Covid-19 “non è punitivo, tanto che non ha natura disciplinare, ma dichiarativa. L’obiettivo è, come afferma la legge, quello di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza”. Tuttavia, “se poi vengono rilevate anche infrazioni deontologiche, come accade ad esempio con i sanitari che diffondono messaggi no vax o non fondati su evidenze scientifiche, in parallelo saranno aperti anche dei procedimenti disciplinari”, precisa in una nota Anelli. 

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